venerdì 29 gennaio 2010

Al mio padrone



...oggi ho ritrovato su di un vecchio foglio ingiallito questa poesia, erano gli anni '80 :

"Concedimi il tuo sguardo, la tua parola, il tuo affetto.
Se non ti comprendo, ripetimi il tuo comando, senza ira, senza picchiarmi.
Dammi acqua pura e cibo modesto, chiedo solamente gli avanzi della tua mensa o un tozzo di pane.
Mettimi in un angolo al riparo dei venti e della pioggia e fa che conosca il sole.
Anche se debbo star legato fa che la mia catena sia lunga e mi permetta il movimento.
Per premio concedimi qualche volta la libertà fra l'erba che è la mia medicina.
Affidami solo alle persone che conosci e che stimi.
Mettimi il tuo nome sul collare e l'indicazione della tua casa perchè, se io mi smarrissi possa esserti reso e non finire in mani spietate.
Non cacciarmi mai se divento vecchio e malato o se non ti posso più servire.
Se non puoi curarmi o tenermi, procurami tu stesso una buona morte, dopo l'ultima carezza.

Un Cane."

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