martedì 30 novembre 2010

L'istante di un battito


Osservo...per le mie lacrime, viaggi solitari nel nero disegno dei tuoi occhi...righe incomplete che spingono i pensieri, furtive nascono ombre di un cielo che sembra aver inghiottite le stelle dopo averle sedotte...fammi restare cosi adagiato sulle tue rive, carezzami gli occhi con lo sguardo...mi restano parole e idee, mai tanto concepite e già arruginite...non mi trovo, mentre gli spazi occupano la vita..come nuvole che disfano le forme nel lento ma inesorabile fluire delle acque.

giovedì 25 novembre 2010

Profumo d'autunno


..negli istanti che sembran perduti, si agitano foglie al vento nella cenere di un colore scomparso...

Ciò che vedono gli occhi, ciò che sente il cuore, non si può capire, non si può vedere...è come temere il colore dell'alba...perchè a volte si fatica a capire dove inizia il cielo, quand'è un mosaico di vetro senza luce...riflessi sull'oceano dormiente...intrecci di foglie.



(...buona fortuna.)



mercoledì 24 novembre 2010

Frivolezze


...cambia il rumore dove l'incoscienza volge la parola...
ed un sorriso beffardo, gioca con il ricordo di una sinfonia scadente..note che riempiono solo lo spazio, fingendo un diluvio..fatua ed inutile pioggia, imbroglio sussurrato agli specchi...
...interpreti di illusioni, lo siam tutti...

http://www.youtube.com/watch?v=aDeQI949nIA

mercoledì 10 novembre 2010

Radici


...bloccate da un'onda che non porta mai a riva...

Ruggisce l'addio del tempo.

Scritto da un angelo letto da un diavolo.


Come un demonio privo di coscienza, osserva la purezza sdradicata che sanguina in trasparenza..
..una corona nera come il sole afferra il giorno e lo abbandona naufrago senza speranza..
terra cruda, feconda di schiava parola.
Maschera di uno sguardo finto, sotto il peso di un vento vigliacco...spasimante di cieli senza posa.
Figuranti di un ego che stritola l'anima in campi di carta...ammaliati dalla stessa nota.

...insegnanti finchè non gli è stata posta una domanda...

Onde fluorescenti di fiabe capovolte.

martedì 9 novembre 2010

Vertigine


Cadere giù è sentire il suono lento che fà una foglia,
senz'ordine, piena di parole...muta...spettro.

Battito di ciglia...fredde mani al vento.

...siedo sull'ultimo gradino.

domenica 7 novembre 2010

La leggenda dei due Fratelli


Vicino alla spiaggia di Vietri sul Mare il dio del mare Poseidone pose due superbi scogli per testimoniare il coraggio di due fratelli pastori sacrificati per salvare una ragazza dal furore delle onde.
Questi due scogli sono chiamanati "i due fratelli".
La leggenda narra che un giorno in riva al mare i due fratelli, mentre custodivano il proprio gregge di pecore in prossimita' della spiaggia di Vietri, restarono incantati dalla bellezza di una fanciulla che facendosi cullare dalle onde nuotava li' dinanzi. Ma, all’improvviso il mare si agito' e i due si gettarono con ardore per salvarla dalla tempesta e perfino le pecorelle li seguirono, ma invano: tutti finirono per annegare.
Il re del mare non riuscì a salvarli, ma colpito da tanta generosità, affinché venissero ricordati per il loro coraggio e la loro bontà, li trasformò in due scogli che da allora sono da tutti chiamati i due Fratelli e gli scogli piccolini sono ancora detti le pecorelle.

sabato 6 novembre 2010

Trilogy



MAREA
...nel rimuovere le acque ti invoco e mi appari con le parvenze di un angelo...


DANZA BLU
Fremito di chiome d'argento, zaffiri oscurati da fiamme blu, per celar peccati ammantando il vuoto d'unicovo colore...


MERAVIGLIOSA CREATURA
..dimenticati dei narcisi bianchi e degli odori calmi. Nella mente vivi e ridi..colpita da cecità, tra il qui e l'altrove...

martedì 2 novembre 2010

Nel ripetersi del giorno:


...in quelle mattine liquide s’innalzava il picco del tempo e il campanile che credevamo d’innalzare in una sola notte sollevava il mento al cielo.

Adesso s’annebbia, s’inchina nel cantiere dei nostri edifici comuni,tra calce e vento,smotta d’insonnia e fatica...


...identico riflesso di specchio cieco.

Più veloce della curvatura di un tramonto

Più veloce dell’assenza che il giorno incarta.


(Elisabetta Liguori)