lunedì 26 gennaio 2009

Una Nota..


...scorre sottile, nel luogo in cui il presente diventa remoto,
tracciando un solco leggero.
Una ferita,
che non lascerà cicatrici,
come una lama che incide,
con movenze gentili, una ruga conosciuta rendendola nuova,
per inciderla ancora.
Passa sinuosa tra i contorni velati.
Li sfuma, rendendoli diafani.
Li svuota per un attimo eterno, lasciandoli nudi.
In attesa.
Sotto lo sguardo impaziente, assetato.
Che osserva sgorgare le frasi, mentre si sciolgono lente.
Indugiando si attorcigliano.
Assonnate si rincorrono.
Una nota che sale su,
si arrampica sulle spirali azzurrognole del fumo di una sigaretta.
Poi torna indietro, sospesa tra le labbra dischiuse,
che trattengono un soffio.
Recide i margini del cielo, lo frastagli, lo riempie, lo consuma.
Donandogli il tono che aveva dimenticato:
appena un po’ più scuro,
appena un po’ più triste.
Lacera l’anima senza volgarità,
la dipinge più intensa,
senza renderla libera.
La deruba avvolgendola piano.
L’accarezza, regalandole un’ombra oltremare.
Ne fa altro,
ma non la guarisce e non la uccide.
Pigra, traccia cerchi nell’aria, volteggiando tenue.
Come un funambolo su una corda che si spezza.
Racconta una storia che non ha finale,
sottintendendo un’acrobazia più ardita.
Modula se stessa implorando il dolore, perché non sparisca.
Vibra ogni attimo come se fosse l’ultimo.
Muore ancora un po’.

1 commento:

  1. direi che hai dato alla nota una connotazione a cui non avevo mai pensato, però è calzante
    ;)

    RispondiElimina