


...km di asfalto che uniscono Vietri sul mare a Cetara, km che negli ultimi 4anni avrò percorso migliaia di volte, parte di quei 60.000km vissuti con le mie bimbe...ma l'altra sera dopo quel lungo rettilineo che porta al ponte e alle due curve sulla sinistra c'era una variante, il buio questa volta era sull'asfalto, non era un pensiero, uno stato dell'animo o un periodo della vita, ma un nero reale, non astratto, che si è fatto assaporare un istante prima, solo per distrarmi e sbeffeggiarmi per poi trascinare me e la mia bimba nella sua cattiveria..e quando credevo di essermelo lasciato alle spalle, proprio in quell'istante è tornato e le sue mani nere ci hanno tirato giù, un attimo forse più e non ricordo il contatto con l'asfalto ma solo un rotolamento e il freddo umido dell'erba, lo sguardo che seguiva lei mentre era prossima ad impattare nel muro di roccia...un CRAK che non è una carena che si spacca ma il cuore che si spezza...mi guardo intorno, a pochi cm da me il paletto della segnaletica e un pò più in là il muro, la mia bimba è come se mi avesse lanciato via sull'erba prima di proseguire la sua scivolata, poi le le altre moto che si fermano, il freddo che ti prende la schiena e fà balbettare, la sera che cala, numeri che non riesci a digitare sulla tastiera del cell, risposte in automatico date a domande di sconosciuti, la voglia di sentir accanto le persone che ami, e il gelo di una sirena che questa volta sai che vien x te...il resto è ciò che vivo in questi momenti a freddo, un ginocchio da recuperare, delle stampelle che mi fanno essere la brutta copia del Dr.House, e il mio pensiero fisso a lei da rimettere sull'asfalto come se nulla fosse accaduto...una brutta esperienza si, ma che fà da cornice ad un quadro ricco di umane pennellate , preziose, ricche di significato, che si materializzano in angeli, persone che mi son state accanto sia in quel momento di smarrimento e dolore sia dopo, che fossi fortunato era risaputo, il tutto è accaduto il giorno 3, il mio numero, e gli angeli erano lì ad evitare il peggio...se fossi scivolato nella prima curva avrei fatto un volo di 6metri giù nel fiume e dove son caduto potevo farmi male seriamente nei paletti della segnaletica o nella peggiore delle ipotesi nel muro, invece ho fatto "canestro" nell'unico spazio di 2metri libero ed ora mi dicono che ho uno stile nell'affrontare questa situazione, che l'ho presa bene...potrei lamentarmi? potrei essere arrabbiato? potrei angosciarmi o deprimermi? no di certo..come non ho paura di rimettermi in moto anzi la bramo più di prima, mi prendo tutto il tempo per rimettermi in piedi sulle mie gambe e sulle gomme la mia piccola, poi insieme questa volta passeremo nuovamente sulla Ss 163 e quando ci lasceremo alle spalle quel tratto di strada allora sorriderò sotto al casco e stringendo le gambe al serbatoio sussurrandole nuovamente "hey okkiblu portami lontano da qui .."
..è proprio vero:" Motociclisti strana ma meravigliosa gente"! ;D