Pareti pesanti scendono lente a murarmi il respiro,
manca lo spazio, mangiato dai refrattari quesiti
che chiudono ogni via di fuga,
mentre rimango attaccato al soffitto del vuoto, aspettando...
Ogni giorno strapazzi la mia anima,
e mi ritrovo nel tuo mondo dimenticandone il sapore,
fino all'estremo il nobile corpo affamato.
Che sia tensione di labbra, di suoni bassi,
o semafori azzurri ostinati...
Risalite di venti non pacati o fiato galleggiante,
nel fantasticar di una notte,
ad aspettar un mattino odoroso di alghe e conchiglie...
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